Un negozio così in un piccolo paese di una piccola valle di montagna, in mezzo alle Dolomiti più nascoste, quelle che tracciano il confine con l’Austria: forse una scelta bizzarra. Invece non sarebbe potuto succedere altrove: è proprio aver deciso di tornare qui che mi ha aperto gli occhi su tutto ciò a cui prima non davo importanza. Sul lusso di una vita tranquilla: niente auto per andare al lavoro, tutto a due passi da casa. Svegliarsi con il canto degli uccellini; l’aria fresca o frizzante, a seconda del periodo dell’anno; i colori intensi, il cielo vicino; la vita di paese, i “buongiorno” e “buonasera”.
Nascere ed abitare in un luogo che altri scelgono per le loro vacanze è una fortuna, a maggior ragione se si tratta di un luogo appartato e magico come il Comelico: i suoi boschi fitti, le sue cime imponenti, la sua storia, lontana e vicina, mai del tutto raccontata… Ed è qui, protetta ed al tempo stesso sfidata da queste montagne, che ho deciso di “scrivere la storia” di Arno, portando con me due importanti lezioni: l’amore per la natura che con lui ho scoperto ed il fascino discreto del cane da caccia, che è lo stesso fascino discreto di questa valle ladina.
“e di borgate sparso nascose tra i pini e gli abeti tutto il verde Comelico“, Giosuè Carducci
Ottobre 2022, Francesca